Attivisti francesi organizzano oltre 50 manifestazioni per protestare contro la violenza sulle donne e il femminicidio – GIURISTA

Migliaia di manifestanti si sono riuniti sabato nelle città francesi per condannare i femminicidi e la violenza sessuale contro le donne alla luce del processo Pelicot e della vittoria del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump. Le proteste hanno avuto luogo anche in previsione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, con l’organizzazione femminista Nous Toutes che ha organizzato oltre 50 manifestazioni.

Nel suo appello all’azione, Nous Toutes ha evidenziato le statistiche allarmanti sulla violenza di genere in Francia, sottolineando che dall’inizio del governo Macron ci sono stati oltre mille femminicidi. “Donne trans, migranti, prostitute o senzatetto” sono spesso bersagli di questi crimini. Nous Toutes ha richiamato l’attenzione anche sulla violenza sessuale contro i bambini, affermando che più di cinque milioni di adulti in Francia riferiscono di essere stati vittime di criminalità pedologica.

Nous Toutes ha chiesto politiche pubbliche per garantire maggiore protezione alle donne e ai gruppi vulnerabili, comprese iniziative educative e rifugi, e un “budget annuale sostenibile di almeno 2,6 miliardi di euro, o lo 0,5% del bilancio statale” per queste politiche.

Il recente processo Pelicot ha portato l’attenzione globale sulla violenza sessuale contro le donne. Il caso riguarda la droga non consensuale di una donna da parte del marito, che ha invitato oltre 50 uomini ad aggredirla per 12 anni.

Human Rights Watch ha anche espresso preoccupazione per i diritti delle donne e delle ragazze nel contesto della rielezione di Trump.

La Dichiarazione delle Nazioni Unite sull’eliminazione della violenza contro le donne (1993) riconosce il diritto delle donne a un trattamento giusto ed equo e ai diritti umani. Questi diritti sono sanciti da strumenti internazionali tra cui la Dichiarazione universale dei diritti umani, il Patto internazionale sui diritti civili e politici (ICCPR), il Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, la Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne e la Convenzione contro la tortura e altre punizioni o trattamenti crudeli, inumani o degradanti. L’uguaglianza di genere è un obiettivo chiave di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

Il 25 novembre 2024, le Nazioni Unite inizieranno i 16 giorni di attivismo per chiedere la fine della violenza contro le donne, che si concluderanno con la Giornata internazionale dei diritti umani.