Secondo un nuovo rapporto dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), l’intelligenza artificiale generativa (genAI) influenzerà presto aree di lavoro precedentemente considerate a bassa probabilità di automazione, secondo The Register.
In passato l’automazione interessava soprattutto i posti di lavoro industriali nelle zone rurali. GenAI, d’altro canto, può essere utilizzata per compiti cognitivi non di routine, che si prevede interesseranno i lavoratori più altamente qualificati e le grandi città dove questi lavoratori spesso risiedono. Il rapporto stima che fino al 70% di questi lavoratori sarà in grado di svolgere la metà dei propri compiti due volte più velocemente con l’aiuto di genAI. I settori che potrebbero essere colpiti includono l’istruzione, l’IT e la finanza.
L’OCSE rileva che anche se le mansioni lavorative scomparissero, la disoccupazione non aumenterebbe necessariamente. Il numero complessivo di posti di lavoro potrebbe aumentare, ma queste nuove posizioni potrebbero non avvantaggiare direttamente coloro che hanno perso il lavoro a causa dell’automazione e delle nuove efficienze.