Secondo i suoi sviluppatori, un nuovo approccio all’imaging digitale promette di aumentare la risoluzione, con potenziali applicazioni in astronomia e telerilevamento.
L’approccio, sviluppato dall’Istituto di ricerca sulle informazioni aerospaziali dell’Accademia cinese delle scienze, utilizza più immagini, anziché una, per ottenere un quadro accurato dei segnali luminosi.
Il risultato è un aumento di 15 volte della risoluzione dell’immagine, ha affermato il team in un articolo pubblicato sulla rivista peer-reviewed Laser & Photonics Reviews, l’11 novembre.
Proprio come l’imaging cinematografico tradizionale, i sensori di immagine digitale (DIS) catturano la luce campionando il campo luminoso. Tuttavia, nei sensori digitali, i segnali luminosi vengono convertiti in segnali elettrici per la memorizzazione.
I chip utilizzati per memorizzare tali informazioni sono migliorati, ma la risoluzione di campionamento di tali sensori è ancora molto inferiore a quella della pellicola ottica.
Per superare queste limitazioni, il team guidato da Zhang Ze ha sviluppato una tecnologia chiamata imaging con ipercampionamento (HSI).
L’HSI impila più immagini e utilizza complessi algoritmi matematici per ricalcolare la distribuzione dei fotoni.
Un parametro chiave nell’imaging digitale è l’efficienza quantistica (QE), che misura la sensibilità di un singolo pixel alla luce.