Martedì Human Rights Watch (HRW) ha esortato il Vietnam ad abrogare la sua nuova legge sulla sicurezza informatica sulla base del fatto che reprime i diritti alla libertà di parola e alla libertà di espressione. La nuova legge del Vietnam, che entrerà in vigore il 25 dicembre 2024, si basa sulla legislazione esistente per creare regole più severe sull’uso di Internet e sulla libertà di parola.
L’attuale legislazione del Vietnam, la legge sulla sicurezza informatica, è entrata in vigore il 12 giugno 2018 e proibisce la critica o l’opposizione alla Repubblica socialista del Vietnam, la “distorsione della storia delle conquiste rivoluzionarie, la minaccia della solidarietà nazionale” e la “blasfemia”, tra le altre cose. . La nuova legge, il decreto 147, renderà più severe queste leggi, soprattutto per quanto riguarda le imprese estere.
Secondo le nuove regole, agli utenti vietnamiti sarà richiesto di fornire il proprio numero di telefono o di carta d’identità quando accedono a società e attività di social media estere, sollevando preoccupazioni sul fatto che la regola miri a smascherare i dissidenti che potrebbero aver precedentemente pubblicato in modo anonimo. Non è consentito condividere notizie e interviste sulle piattaforme di social network e i fornitori di servizi Internet saranno tenuti ad “auto-controllarsi” rimuovendo qualsiasi contenuto ritenuto illegale entro 24 ore. Gli attivisti hanno espresso preoccupazione per il fatto che queste regole più severe avranno un impatto sul “movimento del giornalismo cittadino”, dove i post dei blog vengono utilizzati per impegnarsi su questioni e notizie politiche.
Le autorità vietnamite sostengono che queste leggi mirano a preservare “la morale, i costumi e le tradizioni” del Paese; tuttavia, secondo HRW, questi obiettivi vengono “utilizzati in modo improprio” per “reprimere il dissenso politico”. Patricia Gossman, direttrice di HRW Associate Asia, ha criticato il nuovo decreto:
Il nuovo decreto 147 del Vietnam e le altre leggi sulla sicurezza informatica non proteggono il pubblico da reali preoccupazioni in materia di sicurezza né rispettano i diritti umani fondamentali. Poiché la polizia vietnamita considera qualsiasi critica al Partito Comunista del Vietnam come una questione di sicurezza nazionale, questo decreto fornirà loro un ulteriore strumento per reprimere il dissenso.
HRW ha sottolineato che il Vietnam ospiterà una cerimonia delle Nazioni Unite per la Convenzione contro la criminalità informatica, che considera “problematica” alla luce del nuovo decreto. Ha chiesto l’abrogazione del “decreto sulla violazione dei diritti” e della legge sulla sicurezza informatica e il rilascio immediato di chiunque sia incarcerato per “aver esercitato il proprio diritto alla libertà di parola su Internet”.
Il Patto internazionale sui diritti civili e politici delinea la protezione delle libertà di opinione e di espressione e afferma che la libertà di “una stampa o altri media liberi, senza censure e senza ostacoli è essenziale in ogni società”.
Il Vietnam è stato più volte criticato per questo in aumento repressione del governo sui giornalisti e sulla libertà di parola e di stampa. Dalla metà di agosto 2024, i tribunali vietnamiti hanno condannato almeno nove attivisti per i diritti umani, tra cui Tran Van Khanh e Nguyen Vu Binh, a lunghe pene detentive ai sensi dell’articolo 117 del codice penale per la loro difesa della libertà di espressione e della giustizia sociale.