Il 2023 è stato molto duro per startup e investitori, perché e dove andremo da qui?

Il 2023 è stato molto duro per startup e investitori, perché e dove andremo da qui?

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Diverse parti del mondo se la sono cavata in modo molto diverso, ma sedendoci nella Silicon Valley, nel complesso il 2023 è stato un anno difficile sia per le startup che per gli investitori. Tre punti dati:

Come siamo arrivati ​​qui? Il principale colpevole sono probabilmente i tassi di interesse elevati. Durante gli anni centrali della pandemia del 2020-21, la Fed ha fissato i tassi di interesse ai livelli più bassi della storia moderna, ma nel 2022 sono aumentati nel giro di pochi mesi fino ai livelli più alti degli ultimi 30 anni, illustrati dai grafici seguenti di Rapporti sui mutui.

Il secondo principale colpevole è probabilmente la mancanza di uscite. Un parametro sono le IPO: il mercato azionario negli Stati Uniti continua ad essere lento rispetto agli anni precedenti. Al momento della stesura di questo articolo ce n’è Ci sono state 149 IPO nel 2023, un numero inferiore alle 175 del 2022. E nel complesso il 2023 e il 2022 sono stati un disastro rispetto al 2021 (1.035 IPO, record assoluto) e al 2020 (480 IPO, anch’esso un record all’epoca). ). Le fusioni e acquisizioni seguono un percorso simile alle IPO. Nel complesso significa che c’è meno liquidità, il che significa che VC e LP sono più conservativi negli investimenti.

Come uscire da questa routine?

Escludendo un evento del cigno nero, dovremmo aspettarci che i tassi di interesse così elevati del ~7% scendano – forse non vicino allo 0% come nel 2020, ma forse al ~4%. Quella liquidità incoraggerebbe quindi i soci accomandanti (LP, le persone che investono in fondi VC) a dare di più ai GP (gli attuali VC che gestiscono un fondo), il che significherebbe quindi più soldi per le startup. Lo stesso vale per le uscite: con un maggiore afflusso di capitali ci sarà una maggiore propensione ad acquistare società o a quotarle in borsa.

Quando succede tutto questo?

Nessuno lo sa. Ma se la storia è indicativa, la politica monetaria è uno strumento fondamentale in un anno elettorale. Un operatore storico vuole mostrare un’economia forte, mentre lo sfidante è incentivato a mostrare risultati rapidi. Pertanto, in Tau Ventures ci aspettiamo una correzione nel terreno delle startup entro novembre 2024, con gli effetti che entreranno effettivamente in vigore nel 2025.

In definitiva, un rallentamento non ha importanza nel lungo periodo: la forza inesorabile del progresso garantirà la fioritura di aziende straordinarie. Ma l’attuale sofferenza che provano le startup e gli investitori probabilmente durerà ancora un po’. Ecco il coraggioso nuovo mondo.



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