Il rapporto 2024 sul mercato ittico dell’UE rivela tendenze e approfondimenti

La Commissione ha appena pubblicato il rapporto sul mercato ittico dell’UE 2024, che si concentra sulle prestazioni del mercato della pesca e dell’acquacoltura nel 2022-2023.

Tre risultati chiave

1. Gli europei mangiano meno pesce fresco a casa a causa dell’aumento dei prezzi.

Secondo il rapporto, nel 2023 si è assistito a una diminuzione del consumo domestico di pesce fresco a causa dell’aumento dei prezzi. Dal 2019 al 2022, i consumatori dell’UE hanno mangiato più prodotti ittici freschi a casa, principalmente a causa dell’impatto del COVID19 sul settore della ristorazione e alberghiero. Questa tendenza positiva è ormai finita e nel 2023 il consumo domestico di pesce fresco è crollato al livello più basso.

Questa tendenza al ribasso dei consumi delle famiglie può essere in gran parte attribuita all’attuale clima economico e geopolitico, che ha portato ad un aumento dell’inflazione, gravando pesantemente sul potere d’acquisto dei consumatori a livello di vendita al dettaglio. A causa dell’aumento dei prezzi, la spesa delle famiglie per i prodotti freschi della pesca e dell’acquacoltura è aumentata del 6% rispetto al 2022, continuando la tendenza al rialzo iniziata nel 2018.

2. Deterioramento della bilancia commerciale dell’UE

L’Unione Europea ha registrato una diminuzione del valore totale e del volume del commercio di prodotti ittici nel 2023 rispetto al 2022.

  • Il valore totale del commercio di prodotti ittici nell’UE è diminuito del 2% e il volume è diminuito del 4%.
  • L’UE ha importato più prodotti ittici da altri paesi di quanti ne abbia esportati. Nel 2023, l’UE ha importato prodotti ittici per un valore di circa 30 miliardi di euro, ovvero il 6% in meno rispetto al 2022.
  • L’UE ha anche importato meno prodotti ittici in termini di volume, scendendo a 5,9 milioni di tonnellate, un valore inferiore ai livelli pre-pandemia.
  • Le esportazioni di prodotti ittici dell’UE, che sono vendite di prodotti ittici verso paesi al di fuori dell’UE, sono diminuite sia in valore che in volume.

Queste cifre riflettono il contesto più ampio del clima economico e geopolitico degli ultimi anni, compreso il tasso di inflazione dell’UE.

3. Consumo apparente: i prodotti dell’acquacoltura guadagnano terreno

Il consumo apparente (la somma delle catture, della produzione dell’acquacoltura e delle importazioni meno le esportazioni) nel 2022 ha visto un aumento dei prodotti dell’acquacoltura.

Nel 2022 si è registrato un consumo di circa 6,82 chilogrammi di prodotti ittici d’allevamento pro capite, il più alto degli ultimi dieci anni. Nello stesso periodo, il consumo di prodotti selvatici è stato di 16,70 chilogrammi pro capite, il minimo degli ultimi dieci anni.

Inoltre, il consumo apparente di prodotti della pesca e dell’acquacoltura è stato inferiore dell’1% rispetto al 2021.

Sfondo

L’Osservatorio europeo del mercato per i prodotti della pesca e dell’acquacoltura (EUMOFA) è un servizio della Commissione europea che fornisce informazioni di mercato per sostenere lo sviluppo del settore della pesca e dell’acquacoltura dell’UE. I rapporti e i dati di EUMOFA forniscono informazioni essenziali sulle tendenze, le sfide e le opportunità che plasmano il settore e vengono utilizzati dai politici, dalle parti interessate del settore e da altre parti interessate per prendere decisioni informate.

Il mercato ittico dell’UE è un’analisi completa del settore della pesca e dell’acquacoltura dell’UE, pubblicata ogni anno dal 2014.

Maggiori informazioni

Il mercato ittico dell’UE – Rapporto 2024 (disponibile anche in spagnolo, tedesco, francese e italiano)