La vita spirituale richiede un’acuta consapevolezza di Dio nel momento presente

Ogni persona è chiamata ad avere una relazione con Dio. Il Dio vivente chiama ciascuno di noi, ci invita e ci invita a stare con lui e a gioire alla sua presenza. Il compito di accettare la chiamata può essere arduo. Non è facile perseguire la vita spirituale con un cuore caduto che non ha fiducia in Dio e in un’epoca secolare che nega la sua presenza. Eppure la convocazione arriva e la strada si apre davanti a noi.

Mentre cerchiamo di seguire il cammino verso Dio, siamo motivati ​​dalla speranza di vederlo e incontrarlo. Lungo il cammino siamo benedetti e incoraggiati da alcune fonti.

IL Catechismo della Chiesa Cattolica descrive queste sorgenti. Tra gli altri, consistono nella Parola di Dio, nella sacra liturgia, nelle virtù teologali della fede, della speranza e dell’amore, e nel sacramento del momento presente.

IL Catechismo insegna: «Impariamo a pregare in certi momenti ascoltando la Parola del Signore e condividendo il suo mistero pasquale, ma il suo Spirito ci è offerto in ogni momento, negli avvenimenti di ogni giorno, per far sgorgare da noi la preghiera».

La vita spirituale richiede consapevolezza e apprezzamento della presenza di Dio nel momento presente. Non possiamo vivere nel passato o accamparci nel futuro se vogliamo incontrare Dio e cooperare con la sua grazia. Dobbiamo cercarlo e discernere la sua provvidenza nel momento presente che ci viene offerto negli avvenimenti di ogni giorno e in ogni momento. Una tale percezione può portare i nostri cuori a una conversazione regolare e attiva con Dio.

IL Catechismo spiega: “L’insegnamento di Gesù sulla preghiera al Padre nostro è nella stessa linea del suo insegnamento sulla provvidenza: il tempo è nelle mani del Padre; è nel presente che lo incontriamo, non ieri né domani, ma oggi: ‘Oh se oggi dessi ascolto alla sua voce! Non indurite i vostri cuori.’”

Dio non è l’IO ERO o l’IO SARÒ, è il grande IO SONO. Dio dimora nel momento presente e lo incontriamo “nell’adesso”. Siamo invitati a riconoscere la sua presenza non importa dove siamo o cosa stiamo facendo, che sia lavare i piatti, aspettare nel traffico, guardare un film o subire qualche tentazione. Dio è presente e il nostro compito è prendere coscienza della sua presenza e discernere la sua provvidenza.

Nei momenti buoni riconosciamo la presenza di Dio e offriamo preghiere di lode e gratitudine. Nei momenti difficili, invochiamo Dio e chiediamo la sua forza e la sua guida. Nei momenti belli e in quelli brutti della vita, Dio è presente e pronto ad aiutarci. Conoscendo la sua presenza possiamo confidare nella sua provvidenza. Qualunque cosa accada, la volontà di Dio viene fatta e possiamo contare su di lui e sulla sua cura per noi e per coloro che amiamo.

IL Catechismo prosegue: «La preghiera negli avvenimenti di ogni giorno e di ogni momento è uno dei segreti del Regno rivelato ai ‘piccoli’, ai servi di Cristo, ai poveri delle Beatitudini”.

Riconoscendo la presenza di Dio nei momenti della nostra giornata, Dio è in grado di insegnarci. Ci sono lezioni potenti di umiltà, pazienza e gentilezza che possono essere apprese solo accettando il sacramento del momento presente. Tutto lo spirito del Signore, che è riassunto al meglio nelle sue Beatitudini, viene trasmesso all’anima umile, piccola, che è disposta a fermarsi, a discernere la presenza di Dio, ad aspettare e ad ascoltarlo.

Nel nostro mondo frettoloso, dove una cosa tira subito l’altra, abbiamo bisogno di pace. La pace si trova nella preghiera e una delle sorgenti della preghiera è la chiamata a rallentare e a chiedere a Dio dove si trova nel momento presente e poi ad aspettare la sua risposta. Tale atteggiamento sarà sempre ricompensato con un’effusione di saggezza divina.

Quando discerniamo la presenza di Dio nel momento presente, ci viene insegnato ad aspettare Dio nella nostra vita e ad anticipare la sua attività in tutto il mondo.

IL Catechismo insegna: «È giusto e cosa buona pregare affinché la venuta del Regno della giustizia e della pace influenzi il cammino della storia, ma è altrettanto importante portare l’aiuto della preghiera nelle situazioni umili e quotidiane; ogni forma di preghiera può essere il lievito a cui il Signore paragona il Regno”.

Permettendo che la presenza di Dio sia riconosciuta e che la sua grazia sia attiva nei momenti della nostra vita, contribuiamo all’avvento del suo Regno nel nostro mondo. Quando permettiamo al regno di Dio di entrare nei nostri cuori, serviamo come lievito affinché Egli venga nel nostro mondo oggi.

Per ulteriore saggezza spirituale e incoraggiamento, visita il canale YouTube di padre Kirby, Discepolato quotidiano con padre Kirby.