La violenza contro donne e ragazze rimane in gran parte non denunciata a causa dell’impunità, del silenzio, dello stigma e della vergogna che la circondano.
Migliaia di persone hanno marciato in tutta la Francia e in Italia per protestare contro la violenza contro le donne sabato, due giorni prima della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
I manifestanti hanno protestato contro ogni forma di violenza contro le donne, sia essa sessuale, fisica, psicologica ed economica.
Le Nazioni Unite hanno designato il 25 novembre come Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. L’obiettivo è aumentare la consapevolezza sulla violenza a cui sono sottoposte le donne e sul fatto che la portata e la natura del problema sono spesso nascoste.
Gli attivisti hanno manifestato a Roma parzialmente nudi, con passamontagna incappucciati, per replicare il gesto dello studente iraniano Ahoo Daryaei, che spogliato davanti a un’università a Teheran per protestare contro il regime del Paese.
In Francia erano previste manifestazioni in decine di città come Parigi, Marsiglia e Lille.
Secondo quanto riferito, più di 400 organizzazioni hanno indetto manifestazioni in tutto il paese in mezzo allo shock diffuso causato dalla Processo per stupro di massa Pelicot.
Secondo le Nazioni Unite, la violenza contro le donne e le ragazze rimane una delle violazioni dei diritti umani più diffuse e pervasive nel mondo. A livello globale, quasi una donna su tre ha subito violenza fisica e/o sessuale almeno una volta nella vita.
Per almeno 51.100 donne nel 2023, il ciclo di violenza di genere si è concluso con l’omicidio da parte del partner o dei familiari. Ciò significa che ogni dieci minuti veniva uccisa una donna.
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