Mercoledì sono state mosse accuse secondo cui il primo ministro Benjamin Netanyahu avrebbe consentito il rientro della Francia nell’accordo di cessate il fuoco in Libano in cambio di una ridotta applicazione del mandato di arresto della Corte penale internazionale (CPI) contro Netanyahu.
Giovedì la Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto contro Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant per vari crimini di guerra, tra cui fame, omicidio e persecuzione.
La Francia è sempre stata un partner pianificato nell’accordo di cessate il fuoco, essendo stata a lungo protettrice del Libano almeno dalla metà del XIX secolo, ed era destinata a svolgere lo stesso ruolo degli Stati Uniti nel contribuire a far rispettare il cessate il fuoco.
A causa delle relazioni sempre più tese tra Israele e Francia a causa di diversi incidenti diplomatici, come l’interdizione illegale degli israeliani da una fiera delle armi francese e le dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron viste come sminuenti la sovranità di Israele, tale status è stato messo in discussione.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso sembra essere stata dopo che la Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto quando il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot ha confermato che la Francia avrebbe applicato i mandati in quanto firmatario dello Statuto di Roma.
La Francia cambia posizione
Tuttavia, subito dopo la firma dell’accordo di cessate il fuoco, la Francia ha annunciato che non poteva far rispettare i mandati perché Israele non era parte dello Statuto di Roma e che, di conseguenza, si sarebbe dovuto prendere in considerazione la regolare immunità diplomatica qualora la CPI chiedono di essere arrestati, secondo la Reuters.
Maariv ha riferito che questo era direttamente collegato, dicendo che Israele ha risposto all’annuncio della Francia di voler far rispettare i mandati dicendo ai mediatori americani che non avrebbe accettato una situazione in cui uno stato apertamente antagonista facesse parte dell’accordo di cessate il fuoco.
È stata esercitata una forte pressione diplomatica su Israele affinché invertisse questa posizione, con i negoziatori che hanno sottolineato che l’intero accordo potrebbe crollare su questo problema, poiché i funzionari libanesi hanno chiesto alla Francia di essere uno dei garanti.
Secondo quanto riferito, Israele ha rifiutato questo, portando ad intensi negoziati per salvare l’accordo. L’accordo finale vedrebbe la Francia accettare di ammorbidire la sua posizione sui mandati in cambio dell’accettazione da parte di Israele del ritorno della Francia all’accordo.
Netanyahu ha abbandonato gli abitanti del nord per salvarsi dalla Corte internazionale di giustizia dell’Aja. Ancora una volta i suoi interessi personali sono al di sopra della sicurezza di tutti noi.
— Avigdor Liberman (@AvigdorLiberman) 27 novembre 2024
Il leader del partito Yisrael Beytenu Avigdor Liberman ha detto: “Netanyahu ha abbandonato i residenti del nord per salvarsi dalla Corte internazionale di giustizia dell’Aia. Ancora una volta, i suoi interessi personali sono al di sopra della nostra sicurezza collettiva”.